Il Tempo del BenEssere

Da millenni utilizzate come strumenti musicali e curativi, le ciotole sonore "Singing Bowls" sono originarie del Tibet. 

Il loro utilizzo sulla persona aiuta a sciogliere tensioni psicofisiche e a rimuovere blocchi emozionali: la vibrazione prodotta induce benefici a tutti i livelli e un diffuso senso di pace. 

La mente diventa silenziosa ed entra spontaneamente in uno stato meditativo. 

Una curiosità: per tradizione sono forgiate con una lega di sette metalli - connessi ai sette pianeti della cosmologia antica - e sono battute a mano per ottenere specifiche qualità di vibrazione. 

Questa modalità di massaggio avviene attraverso l'uso delle Campane tibetane posizionate a contatto con il corpo della persona, vestita e sdraiata sul tappetino o sul futon.

Le vibrazioni agiscono in profondità: sciolgono ristagni e blocchi energetici psicofisici, rimuovono le negatività e i naturali processi di autoguarigione del corpo vengono stimolati.

Il migliorato movimento energetico favorisce vitalità, calma e concentrazione. Ne conseguono un immediato stato di rilassamento generale e un sonno più sereno.

Questa modalità di massaggio è indiretta: è eseguito senza contatto con le Campane tibetane e può essere sperimentata anche in gruppo.

Le vibrazioni prodotte dalle Campane entrano in risonanza per "simpatia": è così che riescono a indurre un rilassamento profondo che predispone anche allo stato meditativo.

Il risultato spesso è una sensazione variegata e molto personale: di certo, una calma piacevole e rigenerante è quanto di più frequente viene esperito.

Semplici tecniche meditative e di visualizzazione si combinano con i suoni armoniosi delle Campane tibetane per un'esperienza - individuale o in gruppo - intensa e molto intima.

Senza contatto diretto con le Campane, parole, immagini e vibrazioni agiscono a fondo, lasciando la mente libera da schemi e pensieri.

È un vero e proprio viaggio nella leggerezza, dove l'energia fluisce in modo più naturale e le sensazioni di blocco si sciolgono per fare spazio al contatto profondo e intimo con l'interiorità.